Domenica 21 giugno 2009, dalle ore 8 alle ore 22 e Lunedì 22 giugno, dalle ore 7 alle ore 15 si svolgeranno le operazioni di voto per il secondo turno delle elezioni amministrative al Comune di Bari (ballottaggio).
I cittadini, inoltre, potranno votare per i referendum sulla legge elettorale.
Pertanto, gli elettori della V CIRCOSCRIZIONE IAPIGIA-TORRE A MARE, riceveranno 5 schede:
2 per il ballottaggio e 3 per il referendum.
Ballottaggio:
1) scheda azzurra per eleggere il sindaco della citta di Bari
Il sindaco uscente Michele Emiliano del PD è contrapposto all’ex sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia del PDL.
Al termine del secondo turno sarà proclamato sindaco il candidato che avrà ottenuto il maggior numero di voti validi.
Il voto si esprime tracciando, esclusivamente, un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.
2) scheda rosa per eleggere il presidente della V circoscrizione Japigia-Torre a Mare.
Il candidato Giorgio D’amore del PD è contrapposto al candidato Claudio Sgambati del PDL.
Al termine del secondo turno sarà proclamato presidente della V Circoscrizione il candidato che avrà ottenuto il maggior numero di voti validi.
Il voto si esprime tracciando, esclusivamente, un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.
REFERENDUM
L’ attuale legge elettorale (nota anche con il nome di <<Porcellum>>) prevede un calcolo basato su di un sistema proporzionale con premio di maggioranza.
Tale sistema attribuisce un premio alla “singola lista” o alla “coalizione di liste” che ottiene il maggior numero di voti.
Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio, ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate due grandi coalizioni composte da numerosi partiti al proprio interno. Con questo sistema elettorale, la frammentazione dei partiti è notevolmente aumentata.
1° quesito scheda viola vedi-scheda
Premio di maggioranza alla lista più votata – CAMERA
Il primo quesito mira in sostanza alla creazione di un sistema bipartitico alla camera
Se si raggiungesse il quorum e prevalesse il sì verrebbe abolita la possibilità del collegamento tra le liste.
Il premio di maggioranza alla Camera andrebbe non più alla coalizione ma alla lista che ottiene il maggior numero di seggi, che dunque avrebbe da sola la maggioranza per governare.
Lo stesso quesito prevede che per ottenere rappresentanza in parlamento, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera.
Gli effetti politici di una vittoria dei sì sono evidenti. L’impossibilità di coalizzarsi combinata con il premio di maggioranza al partito più forte e con le nuove soglie significa la fine degli “accordi di programma” tra le diverse forze politiche. Il taglio netto delle “ali”, sulla destra e sulla sinistra. La radicale semplificazione del quadro parlamentare. In sostanza, due o tre partiti al massimo.
2° quesito scheda gialla vedi-scheda
Premio di maggioranza alla lista più votata – SENATO
Il secondo quesito mira in sostanza alla creazione di un sistema bipartitico al senato.
In caso di quorum e di vittoria dei sì nel secondo quesito,anche per il Senato il premio di maggioranza verrebbe attribuito alla lista che ottiene più seggi.
Per Palazzo Madama la soglia di sbarramento si alza al 8%.
Gli effetti politici di una vittoria dei sì sono evidenti. L’impossibilità di coalizzarsi combinata con il premio di maggioranza al partito più forte e con le nuove soglie significa la fine degli “accordi di programma”. Il taglio netto delle “ali”, sulla destra e sulla sinistra. La radicale semplificazione del quadro parlamentare. In sostanza, due o tre partiti.
3° quesito scheda verde vedi-scheda
Abrogazione delle candidature multiple
Il terzo quesito riguarda le candidature.
Oggi è possibile candidarsi in più circoscrizioni, ma se il referendum avesse il quorum e vincessero i sì le “candidature multiple” sarebbero vietate sia alla Camera che al Senato.
La fine di questa prassi diminuirebbe il principio di coptazione dei “primi non eletti”, vale a dire di coloro che non hanno conquistato abbastanza voti ma entrano in Parlamento in virtù della obbligata rinuncia del pluricandidato al suo seggio.
Nell’attuale legislatura questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta.
Il referendum è valido solo se ha votato il 50% più uno degli aventi diritto.
Le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì 22 giugno, subito dopo la chiusura delle votazione.

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